Per LE RICETTE DI GIALLOLITARGIRIO: LA SCIENZA DEI PIGMENTI parleremo dell’ossido di cromo.
L’ossido di cromo (Cr2O3) e l’ossido di cromo idrato (Cr2O3 ·2H2O) sono i soli pigmenti verdi a base di Cr e sono noti come verdi ossido di cromo.
Nonostante le loro ottime caratteristiche sono stati poco utilizzati per via del loro altissimo prezzo.
L’ossido di Cr è un verde oliva opaco molto coprente, mentre l’ossido idrato è un verde intenso dai toni bluastri che risulta leggermente trasparente.
La scoperta dell’elemento chimico può essere ascritta a Louis-Nicolas Vauquelin nel 1797 nel minerale crocoite (PbCrO4).
Il suo primo utilizzo come pigmento può essere attestato intorno alla metà del 1800 infatti un catalogo di pigmenti della Winsor & Newton del 1840 elenca un verde ossido di Cr.
Il verde ossido di Cr è un verde oliva opaco. Il suo potere coprente è buono in tutti i mezzi le limitazioni al suo utilizzo sono date principalmente dal suo carattere opaco e la bassa riflettanza.
Il verde ossido di Cr idrato ha un potere coprente minore, a causa del suo basso indice di rifrazione (1,62). La sua tinta verde brillante è simile a quella dei moderni pigmenti organici come il verde ftalocianina. Al pigmento viene spesso unito il solfato di Ba per migliorarne la macinazione e la dispersione.
Esempio di utilizzo: View of the Piazzetta and Piazza St. Mark at Venice, Albert Emil Kirchner (1863); Meirmaids at a Source in the Forest, Moritz von Schwind (c.1846).
Identificazione: FTIR
Fonti
I pigmenti nell’arte, N. Bevilacqua,
La chimica nel restauro, Matteini Moles
Immagini
Natura morta con fiori in un vaso olivastro Cézanne, Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, Pennsylvania, USA