Per il LUNEDÌ CI RIMANGO DI SASSO parleremo del marmo pavonazzetto.
Il marmo pavonazzetto è un tipo di Marmo bianco brecciato con venature di colore violaceo scuro, contiene macchie (clasti) rossastre molto regolari più di ogni altro marmo, porpora e viola, aventi forma schiacciata, spesso iso-orientate, piuttosto uniformi.
Paolo Silenziario lo descrive così:
“ora d’un colore rosa, mescolato con bianco trasparente, ora delicatamente scintillante di fiori purpurei ed argentei”.
È chiamato anche frigio, per la sua provenienza. Il Pavonazzetto proviene dai dintorni della città di Iscehisar nella Sinnade.
Questa pietra ornamentale fu uno dei marmi colorati più apprezzati e diffusi nella Roma antica; veniva usato per pavimenti, colonne e ornamenti sia per colonne sia per statue come nel Foro di Traiano.
Il suo impiego è uno dei primi marmi impiegati a Roma ed è documentato il suo utilizzo dall’epoca tardo-repubblicana fino a quella tardo-imperiale rimanendo sempre uno dei più apprezzati ed ambiti.
Gli utilizzi di questa pietra ornamentale sono notevoli non solo per varietà ma anche per quantità sono copiosi anche i reimpieghi di questo materiale. Ricordiamo infatti le dodici colonne site a S. Lorenzo fuori le mura. Questo marmo fu ricondotto alla mesta Sinnade teatro del doloroso dramma divino. Il valore di questo marmo era pari a 200 denari secondo l’editto di Diocleziano.
Fonti:
isprambiente
marmora romana