Per LE RICETTE DI GIALLOLITARGIRIO: LA SCIENZA DEI PIGMENTI parleremo dell’azzurrite.
L’azzurrite è un carbonato basico di rame, Cu3 (CO3 )2 (OH)2. In generale si utilizza il minerale naturale ma a volte può essere utilizzata anche la forma sintetica.
Questo minerale è spesso associato alla malachite nelle porzioni ossidate delle miniere di rame.
Il suo utilizzo è stato ben attestato con buona continuità temporale dalla IV dinastia egizia fino al XVIII secolo, risulta interessante la sola variazione della miniera di approvvigionamento da quella tipica ungherese a quella di Chessy per via di frizioni geopolitiche.
Non è raro trovare nel pigmento anche alcune particelle di malachite e cuprite (Cu2O). Le percentuali di queste impurezze influenzano considerevolmente il colore finale dell’azzurrite sul dipinto. Questo pigmento risulta però poco coprente infatti spesso veniva steso sopra preparazioni particolari.
È solubile in acidi diluiti con sviluppo di CO2 mentre a contatto con sostanze alcaline si trasforma in idrossido di rame, un composto di colore azzurro chiaro e instabile. Pertanto non è possibile l’utilizzo del pimento a buon fresco.
È noto il viraggio al colore verde dato però dalla trasformazione dello stesso in triidrossicloruri (in particolare atacamite e paratacamite) e non come spesso si crede in malachite la quale anch’essa è soggetta a questa alterazione.
Esempi di utilizzo: Giotto, Madonna and Child, 1310-15; Tiziano, Madonna Aldobrandini, 1532; Hieronymus Bosch, The Last Judgement.
Individuazione: FTIR, Raman, XRF, FORS.
Fonti:
wikipedia
i pigmenti nell’arte, N. Bevilacqua
la chimica nel restauro, Matteini Moles
Immagini
File:Fra Angelico – Saint Dominic Adoring the Crucifixion – WGA00562.jpg (wiki commons)