Per LE RICETTE DI GIALLOLITARGIRIO: LA SCIENZA DEI PIGMENTI parleremo del blu di cobalto.
Il blu di cobalto è un pigmento che può essere sia naturale che prodotto artificialmente. Quello naturale si trova in minerali come la smaltite mentre artificialmente si ottiene tramite la combinazione dell’ossido di colbalto con sali di alluminio tramite calcinazione a 1200°C.
L’inventore di questo pigmento è Thenarnd nel 1802 ma il boom del suo utilizzo si ha intorno al XIX secolo.
La sua fortuna è data anche da fatto che essendo composto da ossido di cobalto ha grandi qualità siccative permettendo quindi una veloce asciugatura dell’olio.
Ha formula chimica CoAl2O4 ed indice di rifrazione 1.74, è resistente agli acidi e alle basi ma si altera a contatto con i colori a base di rame. Ha un buon potere coprente e proprio per questo motivo può essere impiegato in tutte le tecniche.
Molto probabilmente, insieme ad altri nuovi pigmenti basati su metalli pesanti, come il giallo di cadmio, ha portato Van Gogh all’intossicazione e alla pazzia!
Esempi di utilizzo: Pierre-Auguste Renoir, The Umbrellas, 1880-86; William Turner, The Fighting Téméraire tugged to her last berth to be broken, 1838.
Identificazione: FTIR, Raman, XRF, FORS.
FONTI:
pigmenti.net
wikipedia
Artists’ Pigments. A Handbook of Their History and Characteristics. N.S. Baer, A. Joel, L. Feller e N. Indictor.
I pigmenti nell’arte, N. Bevilacqua,
La chimica nel restauro, Matteini Moles.
Immagini
“File:Claude monet, ninfee blu, 1916-19.JPG” by Sailko is licensed under CC BY 3.0