Breccia di Seravezza

Per IL LUNEDÌ CI RIMANGO DI SASSO parleremo della breccia di Seravezza.

La breccia di Seravezza, nome utilizzata in epoca romana, o anche detta Medicea, dal rinascimento è una breccia tettonica e cioè una roccia sedimentaria clastica, successivamente sottoposta a metamorfismo di basso grado. Il cemento contiene clorite, ematite e sostanze carboniose.

Si tratta di una pietra ornamentale ampiamente venata e che presenta varie sfumature dal violetto (colore del legante) al verde chiaro con macchie gialle, rosse, grigie, di dimensioni molto variabili.

Questa pietra ornamentale possiede notevole eterogeneità nell’aspetto, non solo passando da un sito estrattivo all’altro ma anche all’interno della stessa cava. 

Gli impieghi conosciuti delle diverse varietà di questo litotipo consistono in elementi portanti (colonne), rivestimenti (lastre parietali; mattonelle e lastre pavimentali) ed elementi ornamentali (vasche).

La cava più conosciuta è sita sul Monte Corchia, nelle Alpi Apuane.

Fonti:
Isprambiente 
Marmora romana
Manuale dei marmi antichi romani

Immagini:
Fontana del Nettuno wiki commons

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