Per la rubrica: LA MOLECOLA DEL GIORNO, oggi parleremo della DOPAMINA.
La DOPAMINA (4-(2-amminoetil)benzen-1,2-diolo) è una FENILETILAMMINA che ha la funzione di NEUROTRASMETTITORE ENDOGENO tramite l’attivazione dei suoi recettori.
È un neurormone RILASCIATO dall’ipotalamo per andare ad influire sugli stimoli che producono motivazione e senso di ricompensa.
Anche il godersi l’arte come molti altri comportamenti porta al rilascio di dopamina.
“Empatia, intenzione e memoria sono quindi protagonisti di una sintonia che collega la vista di un capolavoro ai nostri ricordi più atavici e a immagini che ci riportano a risonanze antichissime affastellate nella nostra mente” (Franco Cracolici).
Anche la produzione di un’opera è controllata grazie alla dopamina.
Non solo l’innamorarsi di un’opera per la sua bellezza estetica o per la sua cruda realtà ma anche quell’alone, che spesso emana l’opera, quello per cui ti viene chiesto perché proprio questo autore, quest’opera e non le grandi opere del passato, quelle opere con cui senti una connessione mistica e difficile da spiegare che scopri piano piano capendo le intenzioni dell’artista, nel mio caso si parla di De Chirico.
Quindi vi consiglio di cercare di approfondire anche l’arte contemporanea e concettuale perché anche se non è istantanea la ricompensa lo scoprire quello che l’artista voleva comunicarci è sicuramente motivo di rilascio di dopamina!
Questa è l’opera di un’amica che è esposta temporaneamente alla Rufa di Roma.
“The arts still serve the same primal function today—helping us to communicate and connect—much as they did in our evolutionary past.” E.O. Wilson
Fonti:
Wikipedia