Per la rubrica LE RICETTE DI GIALLOLITARGIRIO: LA SCIENZA DEI PIGMENTI parleremo del giallo indiano.
Il giallo indiano è un pigmento ARTIFICIALE sviluppato intorno al XV secolo in Asia. Era solitamente impastato a forma di sfera. Chimicamente è un EUXANTATO DI MAGNESIO (C19H16MgO11•6H2O).
In Europa si scoprì solo nel XIX secolo che veniva prodotto da alcuni allevatori di bestiame detti i “LATTAI” che fabbricavano queste sfere con l’urina di mucche nutrite esclusivamente di foglie di mango! L’urina veniva poi mescolata con allume di potassio, solfato di magnesio, sali di ammonio, acqua e euxantato e poi scaldata, quando veniva scaldato precipitavano sali dell’1,7-diidrossixantone e dell’acido euxantico. L’urina è solo una componente accidentale del pigmento il colorante è un sale di calcio o magnesio di un acido organico rilasciato dal mango.
È stato utilizzato in tutta Europa per via del suo bellissimo colore. Per il suo scarso potere coprente viene spesso impiegato nelle VELATURE.
Esempio di utilizzo: Notte Stellata di Van Gogh.
Identificazione: spettroscopia Raman.
Fonti:
Artists’ Pigments. A Handbook of Their History and Characteristics. N.S. Baer, A. Joel, L. Feller e N. Indictor.
I pigmenti nell’arte, N. Bevilacqua,
La chimica nel restauro, Matteini Moles.
Immagini
(Luna) “Van Gogh’s Starry Night” by Christopher S. Penn is licensed under CC BY 2.