Per IL LUNEDì CI RIMANGO DI SASSO parleremo del porfido rosso antico.
Il porfido rosso antico è una delle pietre più belle e più pregne di significato sin dai tempi del tardo impero. Questo prestigio permette permette quindi di enfatizzare il prestigio dato dagli edificatori ad il luogo di culto.
Il suo utilizzo non si limitava solo agli edifici sacri, infatti venne usato sia come rivestimento che per colonne. Uno degli impieghi più singolari è però quello del sarcofago in questo materiale che, naturalmente, solo i personaggi più importanti potevano permettersi (p.e. Napoleone), per via della sua durezza la produzione di statue era limitata a quella di modeste dimensioni.
Questa roccia è di origine magmatica effusiva con pasta di fondo non riconoscibile di colore vinaccia da cui spiccano fenocristalli di plagioclasio alterati, la roccia si può classificare come una META ANDESITE poiché ha subito fenomeni metamorfici. Il colore secondo alcuni proviene dall’alterazione dei plagioclasi e sostituzione con la piemontite o semplicemente dalla presenza dall’ematite.
La roccia in antichità veniva cavata con difficoltà sia per la durezza che per la difficile accessibilità delle miniere localizzate principalmente nel MONS PORPHYRITES (chiuse definitivamente nel V secolo d.C.).
Nella Roma imperiale le rotae in porfido potevano essere usate solo come espressione di Dio, Cristo o dei concetti ed espressioni relative la cristianità; erano posizionate infatti all’ingresso di una chiesa, in coincidenza dell’altare, o dove venivano posti i paramenti sacri. Probabilmente la sua fortuna è dovuta anche al concetto attribuito dai romani al color porpora.
Esempio di utilizzo: urna funeraria di Nerone; sarcofago di Adriano; 8 colonne di S.Sofia.
Fonti
REPERTORIO DI MATERIALI LITICI ADOPERATI IN ANTICO
Zezza- Il colore del potere
Wikipedia
Manuale dei marmi romani antichi
Marmora romana
Immagini
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