Per IL LUNEDÌ CI RIMANGO DI SASSO parleremo del marmo Portasanta.
Nella Basilica Vaticana l’apertura della porta santa è attestata per la prima volta nel Natale del 1499.
Il marmor chium o marmo portasanta prende questo peculiare nome per via del fatto che questo veniva posto sugli stipiti delle porte sante come san Pietro, San Paolo, San Giovanni in laterano e Santa Maria Maggiore.
È una pietra ornamentale caratterizzata da un aspetto estremamente variabile, la più comune ha venature che vanno dal rosso al sanguigno su un fondo di colore rosato con screziature o macchie irregolari e venature tortuose bianche e rosse.
Il Portasanta è una roccia sedimentaria clastica brecciata di origine tettonica a composizione prevalentemente dolomitica. Contiene resti fossili, difficilmente riconoscibili. Il marmo proviene dalle cave del mar Egeo a Chio.
Per via dell’estrema variabilità nei colori si sono individuate diverse tipologie tra cui: portasanta pavonazzo, portasanta lumacato, il portasanta bigio, portasanta alabastrina, arlecchina, portasanta lumacata e portasanta brecciata scura.
Esempio di utilizzo: fonte battesimale a santa maria degli angeli, portesante delle chiese sovracitate.
È utilizzabile in lastre di rivestimento e colonne ma abbiamo esempi anche in vasche di fontana.
Fonti:
Wikipedia
geoitaliani.it
isprambiente
manuale dei marmi romani antichi
Immagini:
Sir-L’Osservatore romano