Per IL LUNEDì CI RIMANGO DI SASSO parleremo del marmo rosso di Verona.
Il marmo rosso di Verona è un calcare nodulare/calcare marnoso sedimentario. Ha una tonalità di fondo tendente al rosso mattone/bruno con alternanze di colore dal rosato al rosso e molte sfumature dovute alle varie concentrazioni di ematite. Gli strati di colore bruno, dovuti alla fine dispersione di ossidi di Fe e Mn, o biancastro, dovuti invece a decolorazione, sono localmente presenti. Tessiture e strutture variano considerevolmente a seconda delle località e dei tre membri in cui può essere suddiviso. Presenta al suo interno scheletri fossili di ammoniti e rostri di belemniti immersi in una matrice.
Viene estratto tuttora dalla formazione del Rosso Ammonitico Veronese ed è ancora apprezzato in tutto il mondo.
Questi calcari rossi ammonitici hanno utilizzi differenti anche in funzione del tenore di carbonato. Viene utilizzato per realizzare pavimenti, scale, rivestimenti, colonne, balaustre, portali, cornici, caminetti, sculture, opere ornamentali.
Il Rosso Ammonitico Veronese è stato oggetto di studi soprattutto paleontologici fin dal XIX secolo.
Esempio di utilizzo: le colonnine del chiostro della Basilica di San Zeno a Verona, i leoni stilofori della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo.
Fonti:
isprambiente
Marmi antichi
Manuale dei marmi antichi romani
Marmora romana