Oggi per IL LUNEDì CI RIMANGO DI SASSO parleremo del Travertino.
Il travertino è sicuramente una delle rocce più utilizzate e diffuse soprattutto nel centro Italia, tanto che il nome stesso deriva da tiburtinus, cioè pietra di Tivoli. Si tratta di una roccia calcarea sedimentaria, molto porosa, composta da CaCO3. Si forma in ambiente continentale per la precipitazione da acque fluviali sovrassature in CaCO3, causata da variazioni di temperatura o pressione nell’acqua, o più frequentemente da forte agitazione meccanica (come si verifica in una cascata) secondo l’equazione, infatti l’equilibrio dell’equazione tende a spostarsi verso destra, sia per variazioni di solubilità della CO2 dovute a cambi di temperatura o pH, oppure per variazioni di pressione atmosferica secondo la legge di Henry, ma anche nelle vicinanze di una cascata, in cui l’acqua viene nebulizzata e la formazione di goccioline porta ad un enorme aumento nella superficie di scambio gassoso tra l’acqua e l’atmosfera. La diffusione della CO2 dalla soluzione sovvrasatura viene quindi fortemente favorita spostando l’equilibrio dell’equazione verso i prodotti, e, quindi, la precipitazione di CaCO3.
Data la situazione di acqua fluviale, spesso stagnante, in cui si forma è comune trovare al suo interno svariate impronte di foglie, rametti o animali, inclusi nella roccia in formazione e poi decomposti.
La roccia per via della sua facile estrazione ma al contempo della sua grande durevolezza (che spesso viene favorita da trattamenti di stuccature e riempimenti delle porosità) è stata utilizzata ovunque per Roma e per il centro Italia in generale, ma l’opera principe composta di questo materiale è la celeberrima Colonnata di San Pietro del Bernini, il cui travertino è stato estratto dalla cava di Casal Bernini.
Esempio di utilizzo: Colosseo, chiesa di S. Pietro ed il suo colonnato.
Fonti
Wikipedia
Manuale dei marmi romani antichi, H.W. Pullen
Isprambiente
Immagini
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